Daniele Nardi
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TENTATIVO PRIMA INVERNALE AL NANGA PARBAT

Sottotitolo: 
Daniele Nardi ci prova a gennaio....

Redazione
28/11/2012
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L’alpinista Daniele Nardi annuncia una ambiziosa sfida mai riuscita a nessuno: scalare in prima invernale il Nanga Parbat di 8125 metri....

L’alpinista laziale partirà da Roma esattamente tra un mese e sarà il responsabile di una spedizione internazionale con componenti provenienti da Pakistan, Stati Uniti e Ungheria. Durante il tentativo di “prima invernale” al Nanga Parbat, Daniele Nardi utilizzerà la nuova tenda Capsule Zoom messa a punto da Salewa per le spedizioni a quota 8.000 metri.

 

 

Nanga Parbat in lingua Baltì significa “regina delle montagne” ed è la nona montagna più alta della Terra. Da tempo Daniele Nardi, alpinista laziale ha un sogno nel cassetto: quello di attaccare la vetta della catena del Karakorum e di conquistarla in una “prima” invernale. Una impresa, che se riuscirà, sarà destinata a entrare nella storia dell’alpinismo himalaiano, perché nessuno vi è mai riuscito.

 

Nella conferenza tenuta questa mattina in Campidoglio alla presenza di Paolo Masini, consigliere della Commissione Sport Roma Capitale, Daniele Nardi ha descritto i dettagli della spedizione che partirà da Roma il 27 dicembre e arriverà al campo base (collocato a quota 4.200 metri) il 4 gennaio 2013. Da qui la spedizione attrezzerà altri campi in quota lungo la via che risale il versante Diamir, uno dei tre del Nanga Parbat (gli altri due sono Rakkiot e Rupal).

 

 

«Nel 2008 ho scalato il Nanga Parbat salendo dal versante Diamir, quindi conosco la montagna e la via di ascesa – ha commentato Daniele durante la presentazione - e in quella spedizione ho scalato in successione anche il Broad Peak di 8045 metri: esperienze che mi danno tranquillità nell'affrontare il Nanga Parbat anche in pieno inverno».

 

 

Tuttavia l’alpinista è consapevole dei limiti della propria impresa: «L'inverno in Karakorum a volte può essere proibitivo, e per questa ragione so bene che la chiave di successo dipende dal momento giusto di attacco, quando le condizioni meteo lo consentiranno e resteranno stabili per i giorni necessari all’attacco finale». L'inverno è il periodo più ostile con temperature fino a 50 sotto zero, il vento a più di 100 km/h e le violentissime nevicate ed una parete alta 4000 metri rendono il Nanga Parbat la sfida estrema per eccellenza. «Alle condizioni meteo dovremo poi aggiungere un’altra difficoltà: la solitudine dell’arrampicata – ha concluso Nardi – ma anche su questo fronte mi sono allenato».

L’alpinista laziale, membro effettivo del SALEWA alpinextrem Team, ha un curriculum di tutto rispetto dove spiccano vette quali Everest, K2, Broad Peak, Nanga Parbat, Shisha Pangma cima middle e l’apertura di vie nuove tra India (che gli ha valso il Premio Paolo Consiglio nel 2011) Pakistan e Nepal. L’azienda di Bolzano ha fornito all’alpinista abbigliamento e attrezzatura studiati per spedizioni himalaiane: «In particolare per Daniele abbiamo messo a punto la tenda Capsule Zoom realizzata per affrontare spedizioni in alta quota» ha commentato Ariane Malfertheiner, responsabile internazionale delle pubbliche relazioni di Salewa.

 

Inoltre, da molto tempo Daniele Nardi è ambasciatore per i diritti umani e in questa spedizione porterà con sé l’Alta Bandiera dei Diritti Umani, firmata da 8000 studenti incontrati nelle scuole nei mesi precedenti alla partenza, grazie alla campagna Gioventù per i diritti umani. «Saranno le firme di quei ragazzi che mi aiuteranno a farla conoscere e sventolare in alto, il più in alto possibile». La presentazione della bandiera è avvenuta alla presenza di Maria Elena Martini Presidente Associazione Arte e Cultura per i Diritti Umani Onlus.

 

La conferenza stampa della spedizione nella sala del Carroccio in Campidoglio, magistralmente condotta dalla giornalista e conduttrice televisiva RAI Simona Rolandi, è proseguita con la presentazione della squadra alpinistica composta, oltre che da Daniele Nardi, da Hassan del Pakistan, dell’americano Ian Overton, di David Klein e Roberto Zoltan dall’Ungheria (al seguito anche Federico Santini, noto vide operatore italiano).

 

 

La conferenza è stata l’occasione per presentare alcuni studi, come quello condotto da Giuliano Caggiano, professore dell’Università degli Studi di L’Aquila, Formatore e Coach Dida che ha affrontato il tema: “Scalare sé stessi e la montagna. Auto-regolazione, Auto-stima e Auto-efficacia personali”. Interessante l’intervento di Ilaria Molinari, tre volte campionessa italiana di Apnea dal titolo “Climbing? No, Diving: la quota vs l’acqua”. La proiezione di filmati e il racconto di Nardi sulla preparazione specifica per questa impresa hanno concluso l’incontro con la stampa.