Matteo Piccardi
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MATTEO PICCARDI IN LIBERA SU PRIGIONIERI DEI SOGNI

Sottotitolo: 
Ennesimo Exploit per la Guida Alpina e Ragno di Lecco

Redazione
10/8/2012
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Per il Ragno di Abbadia prima salita in libera dopo Adriano Selva su una via di altissimo livello...

E' di alcuni giorni fà, la notizia che il Ragno e Guida Alpina Matteo Piccardi è riuscito a salire per la prima volta, dopo Adriano Selva, completamente in arrampicata libera, la via "Prigionieri dei Sogni" al Pizzo d'Eghen nel Gruppo delle Grigne, aperta dallo stesso Selva con Andrea Spandri nel 2005 e valutata 7c+ (7b obb.)/S4/IV (300 m + 200 m di zoccolo). Una via di altissimo livello sotto il profilo tecnico, atletico e psicologico con severi passi obbligati molto lontani dalle protezioni.

 

 

 

Matteo, accompagnato per l'occasione proprio da Adriano ci racconta come è andata questa bella giornata. "Prigionieri dei Sogni" di Matteo Piccardi

 

Oggi era in programma!  Cascasse il mondo!

Con Adry era un po' che ne parlavo anche se non abbiamo avuto tante occasioni di vederci in questi ultimi anni e l'ultima volta che ci siamo legati ad una corda è stato il 24 agosto 2003...da allora non abbiamo più scalato insieme.

Adriano ha continuato la sua impressionante progressione, ed è diventato uno dei più forti scalatori lecchesi e non solo, io ho smesso di arrampicare per quattro lunghissimi anni...le nostre strade si sono separate fino all'altro giorno (19/07/2012) quando forti dell' amicizia, che a prescindere dal tempo che scorre, ci lega, siamo tornati a scalare insieme. L'obbiettivo era ambiziosissimo per me: ripetere la via "Prigionieri dei Sogni" al Pizzo d'Eghen, aperta da Adriano con un socio d'eccezione, Andrea Spandri nel 2005 e liberata sempre dall' Adry nello stesso anno.

 

 

Dopo la RP di Adriano nessuno è più passato in libera su questo vertiginoso pilastro (non che ci fosse mai stata la coda all'attacco), ad esclusione di un tentativo del 2006, poi l'oblio...e ti credo, il marchio della premiata ditta Selva/Spandri è garanzia di altissimo livello in arrampicata e grande distanza tra le protezioni. Ad aggiungere pepe al tutto, l'avvicinamento quanto meno misterioso e "l'ambiente Eghen"… Sono reduce da una scammellata lavorativa in quota, mi sento un po' marcio e a onor del vero anche un poco teso per questa supervia, ma tant'è il dado ormai è tratto - si usa dire no?- alle 5 ci vediamo al Bione e partiamo in direzione Valsassina.

 

Adry guida tranquillo e mi dice ghignando che oggi lui farà da cliente ( è guida alpina pure lui )...e già mi preoccupo a palla...un “cliente” come Adriano è uno esigentissimo!! Prima sosta al bar di Michele a Introbio per il rituale caffè! Proseguiamo fino al parcheggio prescelto, Adrianoski pianta l'auto in bello stile, scendiamo e come due indemoniati partiamo su per la strada che poi porta al sentiero dell' Eghen. Passiamo le successive due orette a parlare di cazzate immani, non siamo cambiati di una virgola, tutto come prima, tutto ok. Dopo un po' di giriingiro e mezzacosta seguendo tracce di selvatici e dei loro nemici, arriviamo precisi all' attacco dello zoccolo. (se andavo con qualcun' altro ero ancora là a vagare nel bosco) Il tanto temuto zoccolo dell' Eghen fila via che è una meraviglia, addomesticato qua e là da qualche corda fissa.

 

 

Mangiamo comodamente sulla cengia erbosa alla base della parete, ci raccontiamo ancora qualche puttanata di dimensioni colossali giusto per stemperare un po' la mia tensione…che non è poca…e da bravi guidoni facciamo l'ultimo pezzo di avvicinamento a Prigionieri in conserva, assicurandoci vicendevolmente. "Bon adesso è tutta tua" così Adry mi fa capire che è calata la bandiera verde e non c'è più spazio per le cazzate...

 

 

Mi lego, infilo le scarpette, oggi ho portato quelle delle grandi occasioni..passo le corde al master...e...abbiamo perso il reverso!!!! puttanapanicopaura!! Adriano torna al punto di partenza sulla cengia, cerca disperatamente dove immagina possa essergli sfuggito stò aggeggio, ma niente...

e mò? no problem! mi assicura alla "moda antica", mezzo barcaiolo e via andare! Si parte!! Linko primo e secondo tiro 6b e 6c buoni per scaldarsi e prendere le misure, sul tratto di 6c mi rimane in mano un appiglio e ops che si decolla! va beh il mezzo vadaddio! Mi faccio calare in sosta e riparto questa volta senza intoppi!

 

 

Adry mi raggiunge, ci facciamo quattro risate e ricomincio a scalare, qui la difficoltà cambia marcia, questo è il primo tiro di 7b e a detta di Adrianoski abbastanza obbligato...mi preparo a riempire i pantaloni e invece tutto sembra andare benone...ma grazie ad un altro appiglio bastardo riprendo il volo e vai!! Mi calo in sosta, riparto e liquido anche questa lunghezza.

Siamo sotto al tiro chiave di 7c+, parto e provo a vista ma al secondo fix mi areno su di una pinza sporca e svasa, provo il tiro fino in sosta e a parte l'uscita in catena tutto va alla grande; tribulo un po' a trovare la methode ma poi scovo un paio di presette a sinistra e con un gioco di piedi risolvo il passaggio. Il tiro è lungo 45 m quindi dalla sosta superiore devo fare una doppia fin da Adriano, preparo il tutto a modino e poi mi calo, pulendo gli appigli e segnando un paio di appoggi a scanso di equivoci...e calandomi mi dimentico che stiamo scalando con due mezze, cosi ripasso i rinvii in tutte e due le corde...della mia mega cazzata ce ne accorgiamo solo quando è il momento di recuperare la gialla!!!

 

 

Adry con grande spirito di sacrificio risale le corde e le libera dai rinvii...non ho parole tra tutt'e due abbiamo mezzo neurone funzionante... Bon! Superato anche questo piccolissimo intoppo, son di nuovo legato e pronto per partire sul tiro; questa volta il boulder iniziale lo supero senza problemi, e proseguo a balla fino al traverso dove c'è il chiave del tiro; decontraggo e vado deciso senza problemi. Mi ritrovo ad un buon riposo che precede la sosta, ho chiaro in testa tutta la sequenza da eseguire, qua c'è un giro di piedi da non sbagliare altrimenti sono fritto...è che quando prendo l'appiglio che prima mi pareva buono, come un fulmine a ciel sereno mi monta una ghisa atroce nell' avambraccio...puttana noooo!!

 

 

Sto sui piedi un po' per miracolo, un po' per disperazione, respiro, decontraggo il braccio e la testa, cerco di riprendere il controllo della situazione...riprovo...niente, sono ancora ghiso...decontraggo ancora in equilibrio instabile, per un istante, una frazione di secondo, penso all'ultima protezione, sufficientemente lontana, ma poi ritorno in me e al mio problema dell'avambraccio ghiso...non posso cadere!! Ritrovo la concentrazione e quel briciolo di energia che mi permettono di fare il movimento ed agguantare l'appiglio risolutore e da lì moschettonare la sosta!!!

 

 

Un urlo liberatorio scappa a me ma anche all' Adry che da sotto ha vissuto tutte le emozioni in presa diretta! Puttana ce l'ho fatta!!! Adry mi raggiunge in sosta, guardandolo scalare questo tiro mi rendo conto del suo grandissimo livello tecnico, e rimango affascinato dalla sua capacità di vedere, intuire e soprattutto salire una linea come questa. Pacche su pacche, beviamo qualcosa e mangiucchiamo come due ebeti quel che ci capita in mano...

 

 

ma la salita è ancora lunga e i tiri a venire son solo "più facili" sulla carta; 6c da meditare, 7a+ duro, 7b, 6c, e infine 7b spaccacaviglie... Galvanizzato dalla scalata, mi lancio all' inseguimento del nostro sogno, ancora un attimo di antenne dritte in uscita del tiro di 6c con roccia delicatuccia e fix lunghetto. Poi è un susseguirsi di passi obbligati bastardi, placche da urlo, e fix lunghi da cacarsi in braga; infilo tutti i tiri a vista compreso l'ultimo che è un bel bastone chiodato decisamente lunghetto... Alle 17.09 sbuchiamo all'ultima sosta in cima al pilastro dell' Eghen, io incredulo ed euforico, Adry felicissimo e orgoglioso del suo capolavoro!!!

 

 

Sotto ai nostri piedi un sogno cullato per anni, dentro di noi una giornata dal sapore unico ed inconfondibile, una giornata in cui abbiamo vissuto, sognato, lottato, ma soprattutto una giornata vissuta all'insegna del bene più grande, vissuta all' insegna della nostra amicizia. E poi via giù in doppia per questa vertigine di 300 m, Adry con il freno moschettone io con un altro aggeggio...alle 18 siamo con i piedi in cengia, ritorniamo agli zaini per poi scendere lo zoccolo; sto risalendo l'ultimo tratto quando all' improvviso l'occhio viene attratto da un qualcosa di verde in mezzo all'erba, ma di un verde metallico...il reverso!!!!

 

 

A conclusione di una giornata perfetta! telefoniamo alle nostre rispettive mogli e le invitiamo a cena...e soprattutto a bere!!