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Gibo Simoni non teme la prima tappa dolomitica: "E' un arrivo nuovo, mi piace!!"

Maurizio Torri
27/4/2009

SAN MARTINO DI CASTROZZA (TRENTINO), - A distanza di 27 anni dalla prova di Francesco Moser, protagonista tra le Dolomiti trentine nel 1982, sarà l’altro trentino Gilberto Simoni a presentarsi all’esame San Martino di Castrozza il prossimo 12 maggio quando il Giro 2009, quello del Centenario, proporrà il primo arrivo in montagna già al termine della quarta tappa in una scenografia da fiaba caratterizzata da storiche vette dolomitiche: il Cimon della Pala, la Vezzana, il Rosetta, il Sass Maor, le cime Val di Roda, la Cima della Madonna, e dall'altra il rilievo più dolce della Cavallazza e le cime in porfido del Colbricon e del Colbricon piccolo.

“L’arrivo a San Martino di Castrozza è completamente nuovo per me – afferma il campione di Palù di Giovo – ma ormai è una cosa pressoché normale perché la caratteristica del Giro di oggi è di riuscire a proporre sempre nuove località con tappe inedite”.

La Corsa rosa raggiungerà il Primiero dopo 165 km dal via previsto a Padova e nel finale proporrà la salita di 12,9 km, con pendenza massima del 10%, che da Fiera di Primiero accompagnerà i corridori tra le Dolomiti. Una prima occasione per verificare lo stato di forma dei pretendenti alla maglia rosa. “Certamente la prima tappa in salita è sempre un’incognita per tutti gli scalatori – conferma Simoni – soprattutto per quelli che puntano alla classifica”.

L’arrivo a San Martino di Castrozza non è una novità assoluta. Nel centro delle Dolomiti la corsa rosa è già arrivata nel 1954 e nel 1982. Nel primo caso vinse Wout Wagtmans. Concluse con 5” di vantaggio su Volpi la tappa (19a) di 247 km iniziata a Grado. Il giorno successivo il Giro ripartì da San Martino alla volta di Bolzano dove vinse Fausto Coppi. La seconda volta Vicente Belda si impose su Mario Beccia. Come quest’anno, anche nell’82 si trattò della prima tappa dolomitica del Giro. Lungo i 253 km della corsa – il via venne dato a Comacchio - vi fu gloria per Francesco Moser. Finì quarto con una prestazione da campione. Hinault pose le basi per la vittoria finale.

L’edizione 2009 propone sicuramente un inizio di Giro atipico. “Ne avrei volute molte di più edizioni del Giro come quella di quest’anno – chiarisce Gibo -. Il percorso del Centenario è molto bello e partire subito con tappe impegnative in salita mi aiuta verso l’obiettivo. Comunque è chiaro che il Giro non si vince all’inizio: né a San Martino di Castrozza né nelle tappe successive. Bisogna comunque partire bene. Quest’anno mi sembra di aver fatto qualcosa di più nell’avvicinamento alla corsa rosa, sia come corse sia come risultati. Se parti con il serbatoio pieno duri più a lungo e personalmente – termina Simoni - mi auguro di partire bene e trovare il ritmo ideale giorno dopo giorno. Di certo quest’anno il Giro non si vince sulle Alpi”.

Intanto San Martino di Castrozza si prepara all'evento e il Comitato tappa è già al lavoro per risolvere tutti i problemi logistici. Anche quelli di dover togliere la neve da alcune zone nevralgiche, ad esempio nell’area del palazzetto dello Sport che sarà cuore pulsante dell’organizzazione Giro e di quella locale presieduta da Antonio Stompanato. “L’obiettivo – commenta l’Assessore provinciale al turismo Tiziano Mellarini, fautore della tappa a San Martino di Castrozza – è di proporre una grande immagine delle nostre montagne. L’arrivo del Giro, con le immagini diffuse dalle televisioni di mezzo mondo, le foto, le notizie rilanciate da radio, giornali ed agenzie di stampa – aggiunge Mellarini – rappresenta una grande occasione per proporre la nostra offerta turistica alla vigilia della stagione estiva. Una vetrina ideale anche per i prodotti enogastronomici del Trentino, primo fra tutti il TRENTODOC”.

Proprio il TRENTODOC è lo spumante ufficiale del Giro del Centenario dopo esserlo stato per la Tirreno-Adriatico e per la classica di apertura mondiale Milano - San Remo. Contestualmente anche il Trentino sarà sponsor ufficiale del Giro d’Italia 2009 con una serie di importanti presenze alla partenza di ogni tappa, lungo il suo svolgimento e all’arrivo.