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ADAMELLO ULTRA TRAIL 2020

Sottotitolo: 
Attenzione a Luca Manfredi Negri....

28/9/2020
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intervista
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L’ultra runner originario di Aprica, vincitore nel 2018 e secondo nella passata edizione, punta al successo finale ma dovrà fare i conti con il francese Julian Chorier e Oliviero Bosatelli...

Il legame tra Adamello Ultra Trail e Luca Manfredi Negri ha radici profonde e di anno in anno si rinnova e consolida sempre più. La prima partecipazione dell’atleta originario di Aprica (SO) risale al 2016 dove raggiunse il gradino più basso del podio, da allora mai più abbandonato nelle due successive partecipazioni: primo nel 2018, secondo lo scorso anno. Anche per il feeling con la corsa che si svolge sulle trincee della Prima Guerra Mondiale, il grande obiettivo della stagione 2020 di Manfredi Negri è tornare sul podio a Vezza d’Oglio (BS) il prossimo weekend (dal 2 al 4 ottobre 2020), possibilmente sul gradino più alto.  

 

Per me correre all’Adamello Ultra Trail è come gareggiare in casa – spiega Luca Manfredi Negri –. Vivendo all’Aprica vengo molto spesso ad allenarmi su questi sentieri e ho stretto un legame particolare con gli organizzatori. Ogni anno la mia prestazione migliora sempre di più e l’obiettivo è di riuscire a farlo anche quest’anno”.

 

 

 

Nel 2019, nonostante il secondo posto finale, il trentaquattrenne ha migliorato di ben 4 ore il suo tempo, impiegando 24h 12 minuti e 01 secondi contro il 28h 33’ 00” fatto segnare nel 2018. “L’anno scorso – racconta Manfredi Negri – è stata decisiva la sfida col vincitore Franco Collé, uno dei migliori ultra runner al mondo. Quest’anno il percorso è cambiato ma il mio obiettivo è quello di ripetere la performance del 2019. Dovrò vedermela con il francese Julian Chorier, una figura di spicco dell’ultra running e con Oliviero Bosatelli, due volte vincitore del Tor des Géants e già vincente a Vezza d’Oglio nel 2015. Bisognerà fare molta attenzione anche a Gianluca Galeati, Peter Kienzl e Alexander Rabensteiner”.

 

Giunto alla sua quarta partecipazione all’Adamello Ultra Trail, il vincitore del 2018 conosce bene i sentieri teatro della sfida. “Il percorso è come sempre molto duro – analizza l’atleta lombardo -. Fino a Ponte di Legno servirà risparmiare un po’ le energie per la parte in notturna, dove è necessario guardarsi dentro per andare avanti. Solitamente, dopo il ristoro di Pontagna inizia la selezione vera e da Edolo in poi bisogna dar fondo a tutte le riserve fino al traguardo di Vezza d’Oglio. Come al solito, sarà fondamentale l’esperienza e la capacità di gestire i momenti di crisi”. E Manfredi Negri sembra avere tutte le carte in regola per pensare in grande, ancora una volta.