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ESCURSIONISMO & ALPINISMO IN LIBERTÀ… CONSIGLI FUORI DAL CORO!!

Marino Giacometti
31/3/2010

Con la primavera vengono meno le valanghe improvvise e i kamikaze del “fuori pista”. E’ quasi di nuovo tempo di escursioni senza ciaspe e ricomincia l’alpinismo per tutti. Dai travolti da valanga si passa all’incidente in gita e in parete, alla “montagna assassina”!!

Quest’inverno molti Alpinisti, Soci CAI e la Presidenza, si sono erti a paladini della libertà in montagna, che non deve essere lesa da leggi coercitive e arresti di massa. Le leggi ci sarebbero già ! Bisognerebbe fare cultura ! Ma chi deve farla, a chi e come ? Siamo abituati a predicare in “chiesa” a 300.000 soci CAI – Ma come formiamo 18 milioni di sportivi outdoor e qualche altro milione di “turisti per caso” che hanno visto la montagna in tv e hanno vissuto con la fantasia qualche avventura su NG Channell ?

C’è una via di mezzo tra l’anarchia assoluta e il patentino a gradi per andare in montagna che qualche federazione Est Europa impone ai suoi alpinisti per le spedizioni ? Anziché chiuderci nei nostri “club” ci sarebbe un diritto-dovere, almeno per l’immagine della montagna, di intervenire fuori dai nostri decaloghi e pensare con la testa di chi non ha un vissuto alpinistico ma tantomeno escursionistico.

Per cominciare, il decalogo dell’UIAA appena sfornato potrebbe diventare una serie di consigli “obbligatori” come i comandamenti, da scrivere, divulgare e imporre, senza arresti preventivi. Non mi sembra un reato di “lesa maestà” notificare ai soci CAI stessi e ai neofiti un documento di facile divulgazione con “banali consigli”, visto che i manuali sono spesso scritti da addetti ai lavori per altri addetti ai lavori e gli altri non li leggono.

Ad esempio… SI CONSIGLIA VIVAMENTE DI:

- Camminare un’ora, tre volte la settimana prima di riprendere le salite in montagna;
- Camminare per un’ora in salita con uno zaino di 10kg prima di fare trekking lunghi;
- Controllare il peso, vostro (grasso) e dello zaino, perché in salita l’80% delle energie sono impiegate per vincere la forza di gravità; >>> per gli “Esperti”
- Salire un 4000 delle Alpi prima di provare la scalata al Monte Bianco nello stesso anno;
- Scalare su ghiaccio e misto a 3000m prima di passare il terminale di una grande parete;
- Scalare almeno un 6000 nell’anno stesso e precedente alla scalata un ottomila;
- Salire una montagna di 8000m, prima di fare una spedizione all’Everest; ecc…..

Il “target”di riferimento è molto ampio e i consigli obbligatori dovrebbero spaziare da/a: Prima di salire ad un rifugio.. imparare a camminare in salita e fare le rampe delle scale; Prima di salire il K2.. essere un grande alpinista e in forma o starsene al campo base !

Agli “Esperti” sembreranno cose banali e ovvie, che però loro spesso non osservano. Si potrebbe continuare sul fronte invernale, con le normative più banali contenute nella legge 363 che andrebbero divulgate a fumetto non solo ai bambini di otto anni. La mia visione sarà deformata da gare e regolamenti “skyrunning” e ricordi del Team 8000

Challenger” o record vari. Calzando però sia le scarpe dei campioni e della gente “normale” che arrivare allo stesso punto mettendoci quattro volte tanto, si capisce che la montagna inizia dai paesini di fondovalle e non dal terminale di una mitica parete. C’è una visione skyrunning che l’attraversa di corsa, ma c’è anche un progetto scientifico Mountain Fitness® e “Sentieri Sicuri” – che gli enti nazionali possono fare proprio per la sua applicazione a tutta la sentieristica montana ( www.mountainfitness.org ) L’altra strada è la legge fatta dagli altri e i patentini per chi va in montagna.

Marino Giacometti