Nato 18 anni fa per commemorare la prematura scomparsa della guida alpina Pierangelo Marchetti, la grande corsa sul sentiero Roma è si è subito distinta per esser una competizione ristretta ad un’elite di skyrunner. Non tutti, infatti, riescono superare ben 7 valichi alpini sopra i 2500m e percorrere tutto d’un fiato 49.5 km con un dislivello positivo di 3800m a tempi di record.

I MIGLIORI DI SEMPRE:

Se un escursionista medio impiega circa 3 giorni a portare a termine questo tracciato, il miglior riscontro cronometrico maschile sul vecchio tracciato ha visto il bresciano Mauro Gatta tagliare il traguardo di Filorera in 5h49’10”. Il primato femminile apparteneva invece all’aostana Gloriana Pelissier che aveva chiuso la sua prova in 7h48’27”. Dopo le recenti modifiche che lo hanno reso più sicuro, ma anche più lungo, le migliori performance portano le griffe di Kilian Jornet (6h19’03”) e Emanuela Brizio (7h43’37”).

UN TRACCIATO TECNICO, MA ALTAMENTE SPETTACOLARE:

Correre il Trofeo Kima significa partire dagli 850 metri di Filorera, immergersi in una foresta di  larici e abeti, sbucare con il primo sole sulla meravigliosa piana di Predarossa (2000mslm) e risalire le scalinate dell’ alpeggio che portano  al Rifugio Ponti.  Da qui, al cospetto del Monte Disgrazia, si raggiunge la Bocchetta Roma (m 2894). Scollinando si lascia la Valle di Predarossa e si entra nella Val Cameraccio, per risalire sino all’omonimo Passo a quota 2950. La discesa in Val Torrone è subito molto tecnica, qui gli alpinisti iniziano a fare la differenza sui runner puri. Si perdono, in dieci/quindici minuti, 500 metri di dislivello per poi riguadagnare quota, passando sotto l’imponente mole del Picco Luigi Amedeo, e sbucare attraverso il Passo Torrone nella meravigliosa Valle di Zocca. Si incontra quindi il Rifugio Allievi-Bonacossa, considerato dagli atleti, circa metà della corsa. Superatolo, si sale in direzione del Passo dell’Averta (2551m), proseguendo poi fino alla Val Qualido. Si supera anche l’omonimo Passo (2647m), su un esposto sentierino che di fatto annuncia la Valle del Ferro.

Questa è una landa lunga con leggeri sali scendi, dove il concorrente che ha saggiamente amministrato le proprie forze può concedersi un attacco su un terreno particolarmente favorevole. Al cospetto del Pizzo Cavalcorto, il sentiero sembra svanire. Siamo sul tratto più difficile ed alpinistico di tutto il Sentiero Roma. Arrampicando su corde fisse e scalette si risalgono velocemente 350 metri di parete. In cima, il Passo Camerozzo (2765m) offre un panorama che toglie il fiato.

La corsa prosegue toccando il Rifugio Gianetti. Puntando decisi al Passo Barbacan (2570m), gli skyrunner sono ben consci che si tratta dell’ultima ascesa, ma non dell’ultima fatica. Superato anche questo valico inizia una lunga discesa  che passando dal Rifugio Omio ridiscende la Valle dell’Oro. Entrati nel bosco sottostante, l’ombra delle piante mitiga la sensazione di stanchezza, caldo e sete che assale gli atleti dopo circa 6 ore di gara. Per inerzia si raggiunge l’abitato di San Martino. Qui il tifo del pubblico spinge gli atleti verso negli ultimi chilometri che portano all’ agognato   traguardo di Filorera.

PROGRAMMA & EVENTI DA NON PERDERE:

Sabato 25

07.30   Ritrovo Mini-Trofeo-Kima

10.00  Partenza Mini-Trofeo-Kima (km 16) e (km 6)

12.00  Degustazione prodotti tipici locali

12.30  Premiazioni Mini-Trofeo-Kima

14.30  Esibizione Moto Pirate Troop trial freestyle

16.30  Briefing Atleti

18.00  S. Messa

19.00  Degustazione Prodotti Tipici

19.30 Esibizione Moto Pirate Troop trial freestyle

Domenica 26

06.00  Ritrovo atleti Kima

06.30  Partenza atleti Kima

10.30  Esibizione Moto Pirate Troop trial freestyle

11.30  Riconoscimenti a Uomini di Montagna

12.00  Degustazione prodotti tipici locali

13.00  Arrivo primi concorrenti

15.00  Lancio Paracadutisti Nazionali sezione di Lecco

16.00  Premiazioni