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INTERVISTA A MARCO DE GASPERI

Sottotitolo: 
Face to face con un campione dalle mille risorse...

Maurizio Torri
6/11/2015
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valtellina wine trail
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Dai successi mondiali nella corsa in montagna, ai record alpinistici passando dalle vittorie nel mondo sky. Il "Dega" che non ti aspetti è pure un eccellente organizzatore eventi...

“Quando la tradizione di una valle incontra la passione sportiva, nasce la sinergia perfetta per giungere ad un risultato tutto da gustare”. Non poteva trovare claim migliore il video promo del Valtellina Wine Trail che in questi giorni sta spopolando sul web. La passione sportiva di un grande campione, la voglia di fare conoscere al mondo le bellezze di un territorio che ha un potenziale che va ben oltre le sue 4 famose stazioni sciistiche sono il mix vincente di un evento che in sole tre edizioni è riuscito a portare in provincia 1600 runner da oltre 39 differenti nazioni.

«L'idea di realizzare una competizione di corsa sui nostri terrazzamenti vitivinicoli è nata da una trasferta nella zona dello Champagne fatta insieme alcuni amici ristoratori della nostra valle – ci ha confidato il sei volte campione del mondo di corsa in montagna Marco De Gasperi -. La mattina, correndo fra questi nobili filari, ho notato una segnaletica precisa che ripercorreva un tracciato appositamente studiato per dare la possibilità agli atleti di correre "off road" a stretto contatto con questi pregiati vigneti. Mi sono consultato con i ragazzi che con me gestiscono il sito web corsainmontagna.it, nonché con i miei accompagnatori della trasferta in terra di Francia, per avere un loro parere in merito ad una gara simile in Valtellina. L'idea ha subito raccolto unanimi consensi, perciò abbiamo cercato di svilupparla su un progetto a lungo termine. L'obiettivo era, ed è, far conoscere la Valtellina e la sua deliziosa enogastronomia a un pubblico che viene da lontano. Ma senza disdegnare l'atleta locale, che deve sentirsi padrone di casa e orgoglioso di avere una bella manifestazione nella nostra terra».

 

A LIVELLO ORGANIZZATIVO È STATA UNA DELLE TUE PRIME ESPERIENZE. COME È STATO VIVERE IL MONDO GARE DA QUESTA NUOVA PROSPETTIVA?  «Quando sei dalla parte della barricata come atleta, organizzare sembra uno scherzo. Nel momento in cui si decide di mettersi in gioco le cose cambiano decisamente. Soprattutto quando oltre a metterci la faccia come atleta conosciuto nell'ambiente, decidi di rimboccarti le maniche in prima persona. La mia preoccupazione è sempre quella di non essere all'altezza di ciò che ogni concorrente merita. Per questo mettersi in gioco al 100% è l'unica maniera per non avere rimpianti. Assieme a Fabio, Emanuele, Michele e Giorgio, si è creata l'armonia giusta per un gruppo di lavoro che ha l'ambizione di crescere per arrivare lontano.  Vivere la gara da organizzatore non partecipante sprigiona un'adrenalina ancora maggiore rispetto che correre un mondiale. Personalmente la vivo per tutta la giornata come un continuo test su ciò a cui si è lavorato per mesi. C'è sempre qualcosa da coordinare e sistemare, perciò è necessario rimanere lucidi e pronti ad ogni evenienza».   

 

 

TI ASPETTAVI UN SIMILE SUCCESSO?  «Ni. Cioè, coltivavo la speranza che l'evento potesse prendere questa connotazione, ma non mi sarei aspettato succedesse così in fretta.  Abbiamo alle spalle solo 2 edizioni e i numeri ci portano a pensare che avremmo potuto raggiungere facilmente i 2000 partecipanti se solo non avessimo deciso di porre un limite. Pensare che poche gare in questo sport in Italia riescano a raggiungere traguardi del genere, ci rende anche un po' orgogliosi di quanto abbiamo fatto.  Ritengo però che ci sia anche un aspetto importante che abbia dato questo forte impulso di partecipazione. La Valtellina, con le sue aziende, cooperative, consorzi… ci ha da subito egregiamente supportato con i loro preziosi prodotti. Quale altro territorio può disporre di così tante peculiarità?  Noi abbiamo scelto di offrire un pacco gara agli atleti, ad un prezzo di partecipazione popolare, che qualsiasi altra manifestazione ci invidia. Li abbiamo potuti "viziare" così da ricevere una fiducia che ora, grazie anche al tam tam mediatico, viene ricambiata dalla partecipazione di massa». 

 

 

 

 

 

DALLE VIGNE  A DUE IMPORTANTI STAZIONI TURISTICHE PASSANDO PER IL VERTICAL TUBE. CI STATE PRENDENDO GUSTO? «E’ molto gratificante ricevere i complimenti per il lavoro che si è fatto e che stiamo portando avanti come organizzatori. Non dimentichiamo però che tutto ciò non lo facciamo di professione, ma solo spinti dall'amore e l'attaccamento per lo sport e la nostra valle. Emanuele Manzi e io, per esempio siamo ancora atleti in attività facenti parte del Corpo Forestale dello Stato, che mai ringrazieremo a sufficienza per averci dato la possibilità in questi 15 anni di appartenenza di poter svolgere la nostra attività agonistica liberi da vincoli e accordandoci sempre grande fiducia. Ci teniamo a garantire sempre il massimo impegno per quello per cui siamo pagati, perciò sottraiamo al tempo in cui non ci dobbiamo allenare, i momenti per organizzare. Non è semplice e siamo consapevoli dei nostri limiti. Sicuramente non ci sobbarcheremo ulteriori manifestazioni per il momento, con quelle che abbiamo già basta e avanza».

 

 

VALTELLINA WINE TRAIL IL PUNTO DI FORZA DI QUESTO EVENTO E UN LIMITE SUL QUALE STATE LAVORANDO: «Il punto di forza è il coinvolgimento di tutta la media valle, ben 11 comuni da Tirano a Castione. Il termine "comune" non va inteso solo come mero edificio in cui lavorano persone a disposizione del cittadino, ma proprio comunità di gente che fornisce in ogni modo il proprio contributo perché la manifestazione si svolga al meglio. Tutto questo si chiama volontariato, senza il quale nulla sarebbe possibile. La vicinanza con la gente. Credo questa sia la chiave giusta perché il Valtellina Wine Trail entri nel cuore degli abitanti dei valligiani sempre di più, perché ognuno viva questa giornata sportiva come una festa impossibile da mancare. Il punto debole sul quale occorre lavorare bene in futuro è offrire al visitatore esterno che staziona in valle per più giorni, la possibilità di visitare quante più cose la Valle può proporre. Penso alle Terme di Bormio, all'Aquagranda di Livigno, al Trenino Rosso, alle bellezze delle nostre valli alpine, agli agriturismi…  Grazie al Consorzio di tutela vini, per esempio, inizieremo quest'anno con la visita guidata delle cantine con un vero e proprio tour costruito appositamente. Chissà che a questa bella iniziativa non si riesca a sviluppare qualcosa di interessante anche su altri fronti».  

 

 

 

LA GARA DIETRO LE QUINTE. QUANTO IMPEGNO RICHIEDE ORGANIZZARE UN EVENTO SIMILE?  «Molto. Ammetto che la prima edizione però è stata decisamente la più impegnativa. Diciamo che se non siamo stati ricoverati per esaurimento quella volta è stato già un successo. Già quest'anno, con la macchina organizzativa rodata e molti sgravi di responsabilità grazie a tante persone che ci aiutano nell'ombra ma che teniamo a non voler dimenticare, il peso del lavoro si sente molto meno.  Mi soffermerei volentieri a rispondere a molte di queste interessanti domande, ma nel frattempo sto anche segnando parte del tracciato e confezionando le medaglie per i finisher.  Il tempo stringe davvero, il Valtellina Wine Trail è davvero alle porte».

 

 

(Credit foto copertina Fabio Menino)